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lunedì 2 novembre 2009

Che cosa si intende per biodiversità?

Questa traduzione in italiano, anche se non ufficiale, vuole contribuire al lavoro del Home Research Foundation for Science, Technology & Ecology.
Il Centro di ricerca per la Scienza,la Tecnologia e l’Ecologia è stato fondato a Dehra Dun, Uttar Pradesh (INDIA) nel 1982 dalla dott.sa Vandana Shiva.
Lavora sulla conservazione della biodiversità e protegge i diritti delle persone dalle minacce ai loro mezzi di sussistenza e all’ambiente da sistemi centralizzati di monocolture in silvicoltura, agricoltura e pesca
Una Semplice Discussione sulla Biodiversità
D: Che cosa è la Biodiversità ?
R: Buona domanda. Al livello più semplice, la biodiversità del pianeta è la somma di tutta la vita sulla terra. Se si volesse contare ciascuna forma di vita che si può trovare sul pianeta – le api, i pavoni, i protozoi, gli alberi di bambù, ecc. si arriverebbe alla biodiversità della terra. La biodiversità agricola è la somma di tutti i tipi di piante vive che l’umanità coltiva e mangia. A causa degli insediamenti umani e delle pratiche agricole, l’ultimo secolo ha visto un declino definitivo della biodiversità sulla Terra, particolarmente la sua biodiversità agricola. Il modo più semplice in cui , come consumatore, puoi aiutare a conservare la biodiversità è mangiare quello che noi chiamiamo “cibo biodiverso”, e in generale utilizzare prodotti che siano frutto di diverse coltivazioni biologiche.

D: Aspetta, va piano! Perché dovrei preoccuparmene? Chi vuole conservare la biodiversità? E perché in ogni caso è drasticamente diminuita ?

R: Rilassati. Spiegheremo tutto fra poco.
A questo punto spieghiamo perché il cibo biodiverso fa bene.

D: Che cosa s’intende, in ogni modo, per cibo biodiverso?

R: Questa è una buona domanda! Noi definiamo una dieta biodiversa quella che contiene questi tre elementi: Tre Elementi di una Dieta Biodiversa 1. Prima di tutto, una dieta biodiversa è basata su alimenti cresciuti in modo tradizionale, senza l’uso di fertilizzanti chimici e pesticidi, da semi tipici locali che siano stati conservati dai coltivatori, piuttosto che prodotti da grandi aziende di semenze. 2. In una classificazione più ampia, che consideri ad esempio i frutti o i cereali, una dieta biodiversa includerà più di un tipo. Cioè, piuttosto che mangiare solo riso o grano, una dieta biodiversa sarà costituita da riso, grano, miglio, amaranto, e altre coltivazioni tipiche locali. 3. Una dieta biodiversa, inoltre sarà a base di parecchie varietà di una singola coltivazione – ad esempio non un solo tipo di riso, ma parecchie varietà differenti.

D:I miei piatti preferiti sono a base di cipolla, riso e mango leggermente saltato – questo è biodiverso, giusto?
R: Al contrario. Saranno biodiversi in funzione del tipo di mango, del tipo di riso e del suo tipo di alimentazione in generale. Alimentarsi con generi diversi di cibo non assicura la biodiversità.

D: Gli alimenti biodiversi differiscono da quelli biologici?
R: In pratica c’è una certa coincidenza fra cibi biodiversi e biologici, poiché gli alimenti biologici coltivati senza trattamenti chimici tendono ad essere coltivati utilizzando metodi e semi tradizionali che li rendono perciò biodiversi. Tuttavia poiché è possibile una coltivazione biologica da semi che non siano geneticamente diversi, una produzione d’alimenti biologica potrebbe non essere biodiversa.

D: Ora potrei sapere perché la biodiversità è importante? Intendo, perché me ne dovrei preoccupare?
R: Dalla pratica alla teoria, ci sono una serie di ragioni molto forti per conservare la biodiversità. A livello di base, conservare la biodiversità mantiene delle risorse genetiche di valore ed è essenziale alla stabilità dell’ecosistema. A un livello più immediato, gli alimenti biodiversi sono migliori per il consumatore, il miglioramento delle coltivazioni biodiverse è migliore per il coltivatore e i metodi tradizionali di coltivazione sono migliori per l’ambiente. Vediamo più da vicino che cosa li rende così: Effetti Positivi della Biodiversità 1. Per il consumatore: gli alimenti biodiversi sono più salutari di cibi ottenuti da una mono - coltivazione. Le coltivazioni biodiverse non richiedono l’aiuto di pesticidi chimici e fertilizzanti nella loro crescita, pertanto sono prive di residui chimici, cosa purtroppo inevitabile nelle coltivazioni intensive, nelle mono colture. 2. Per il coltivatore: coltivare biodiversamente include automaticamente parecchi tipi di coltivazioni simultaneamente. Ciò rende il coltivatore meno vulnerabile ai disastri naturali. ( Una coltivazione potrebbe essere distrutta mentre un’altra resiste ) Inoltre se i prezzi di mercato fossero troppo bassi per il coltivatore, per sostenerlo con la vendita di un raccolto, egli/ella sarebbe in grado di continuare la produzione. Questo ovviamente non è il caso di coltivazioni profittevoli come il cotone o la canna da zucchero. Poi, le pratiche agricole tradizionali non hanno bisogno dei forti investimenti richiesti dai pesticidi e dai fertilizzanti in commercio, permettendo così ai piccoli coltivatori di mantenere la loro indipendenza ( e proprietà ). Non ultimo, le coltivazioni locali spesso hanno proprietà benefiche particolari che non hanno gli ibridi ad alta resa; per esempio potrebbero anche fornire un buon foraggio o una buona paglia. Così, coltivazioni biodiverse contribuiscono in molti modi al benessere della fattoria. 3. Per l’ambiente: Semenze locali già adattate richiedono meno risorse per la loro produzione poiché sono già adattate all’ambiente e non producono un danno diretto al sistema. I semi ibridi in commercio richiedono invece trattamenti di fertilizzanti chimici e pesticidi che non vanno bene per l’ambiente, poiché distruggono l’ecosistema che circonda le fattorie, inquinano le falde acquifere della comunità e obbligano a un utilizzo di maggiori risorse per produrre poi dei fertilizzanti e pesticidi biologici naturali.

D: Se la biodiversità è così importante per ciascuno di noi, perché sta continuando la sua distruzione?
R: L’ ha detta giusta! Prima di tutto distinguiamo fra la distruzione totale della biodiversità e quella agricola. La deforestazione, il disboscamento del territori per le attività dell’uomo, e quasi tutti i disturbi a un ecosistema esistente causano una perdita di biodiversità. All’interno di questa più vasta distruzione di biodiversità, quello in cui siamo più interessati, oltre agli alimenti biodiversi, è la distruzione della biodiversità agricola.

D: Va bene, va bene. Che cosa causa la distruzione della biodiversità agricola?
R: E’ complicato. Continui a seguirci. L’ultima metà di questo secolo ha visto una serie di cambiamenti nelle metodiche agricole, spesso raccolte sotto la terminologia di “Rivoluzione verde”. L’uso di semi ibridi molto adattabili, che richiede notevoli utilizzi di pesticidi chimici, fertilizzanti chimici e irrigazione, si è diffuso notevolmente. Ciò è stato dovuto, ampiamente, all’incoraggiamento di agenzie internazionali e governi locali che hanno promosso tali pratiche attraverso incentivi economici e la costituzione di agenzie di semenze che hanno distribuito tali semi ibridi. Questi incentivi hanno distorto il mercato, conducendolo al mito dell’aumento dei benefici economici derivanti da semi ad alta resa. Il Mito dell’Efficienza Economica Dall’avvento della rivoluzione verde, le varietà ibride di grano, riso, mais sono state propagandate come se avessero potuto consentire elevate e miracolose rese. I sostenitori dei metodi di coltivazione tradizionali locali, come ad esempio in India, sono stati raggirati da pubblicazioni apparentemente rigorose che spiegavano la perdita del loro valore economico. Tutto ciò basato su presupposti economici inesatti: il principale dei quali è che l’unica misura del valore di una coltivazione è basata sulla sua resa. Questo presupposto ha poco in comune con la realtà. I metodi tipici tradizionali di coltivazione producono più di un tipo di raccolto e il valore di ciascun raccolto non è esclusivamente basato sui loro chicchi. Una valida analisi economica di confronto dei sistemi di coltivazione nel suo complesso – metodi tradizionali di rotazione dei raccolti contro monocolture di ibridi ad alta resa – certamente metterebbe in forte risalto il valore economico di mantenere il sistema di biodiversità locale.

D: Perché ciò porta a una diminuzione della biodiversità?
R: I semi hanno bisogno di essere ripiantati per sopravvivere. Quando un coltivatore inizia a utilizzare semi ibridi, smette di seminare varietà tipiche locali e biodiverse, cosicché queste varietà spariscono velocemente.

D:Ehi! Sembra che queste politiche siano state negative per quasi tutti quelli che ne sono stati coinvolti! Non potranno mica essere ancora utilizzate?
R: Sfortunatamente possono e lo sono. La continua esistenza di questo sistema è dovuta essenzialmente ai benefici che una minoranza ottiene dal loro impiego. La cosa funziona così: i semi ibridi dipendono molto dalle grosse necessità di fertilizzanti e pesticidi chimici. La vendita e la produzione di semi ibridi e dei prodotti chimici dai quali dipendono è un’attività a scopo di lucro monopolizzata da un piccolo numero di aziende multinazionali. Queste compagnie transazionali, ( non le masse affamate e certamente neppure i coltivatori ) sono i principali beneficiari dell’uso continuo di questi ibridi. Queste compagnie tendono a controllare il potere in modo proporzionato ai loro conti bancari virtualmente senza fine – e questo potere è strumentale nell’imporre la continuazione del corrente sistema agricolo. I primi strumenti di questa continuazione sono state le organizzazioni internazionali le cui politiche agricole sono state ampiamente imposte da queste multinazionali. Particolarmente fastidiosa è la recente attività sui diritti di proprietà intellettuale e brevetti sulla vita. Attraverso accordi internazionali sul commercio, le nazioni occidentali stanno cercando di forzare i paesi in via di sviluppo a riconoscere i brevetti su forme vitali come un atto legittimo. Il diritto a brevettare semi mette in pericolo chiaramente la biodiversità agricola in quello che il coltivatore, tradizionale rappresentante la biodiversità agricola, normalmente fa per mantenerla: la riproduzione e la propagazione dei semi. Inoltre, questi tentativi di brevettare semi sono semplicemente ridicoli in qualsiasi analisi razionale. La scienza moderna non ha ancora la capacità di creare la vita, è solamente in grado di apportare piccole modifiche a forme di vita già esistenti. L’affermazione di coloro i quali sostengono di avere creato un nuovo tipo di coltivazione è perciò incredibile considerando che quello che veramente hanno fatto è solo di aver accelerato un processo che i contadini locali hanno fatto per secoli. Guarda caso, inoltre, i semi prodotti in tali laboratori raramente hanno il potenziale di sopravvivenza e di riproduzione dei semi originali e rimangono dipendenti da supporti esterni attraverso tutta la loro vita.

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