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venerdì 12 agosto 2011

Pensando alla rivoluzione silenziosa islandese

Premetto che sto cercando qualcosa di significativo ed attendibile sulla rivoluzione islandese che non sono stato ancora capace di trovare, comunque, quello che mi ha colpito è la risposta popolare islandese che ha saputo finalizzare la sua indignazione capovolgendo una situazione politica inaccettabile. Non siamo forse in una situazione simile in cui troppi e da troppo tempo ci stanno trattando come si tratterebbe un asino se provvisti di una carota? E poi doversi sobbarcare un debito privato generato da un ente pubblico, persona o azienda che sia, io credo che possa anche essere peggio. E quando scrivo di debiti privati intendo ciò che è stato generato da clientelismo, parassitismi, monopoli. Pensa al costo della benzina, piuttosto che alle pensioni d’oro, piuttosto che alle valanghe di denaro pubblico, faticosamente sudato da ciascuno di noi che vive lavorando, che aziende come Alitalia, Trenitalia, Inps ed altre bruciano ogni giorno. L’altro giorno mi ha colpito ad esempio venire a conoscenza che per un, 1 solo giorno, di incarico come deputato, a causa delle sue successive dimissioni un ex- parlamentare percepirà un vitalizio, cioè per tutta la vita, di oltre mille euro al mese. E sono stato basso perchè ricordo una cifra di 1700 euro mese. E quando mai tu o io potremmo ambire a ricevere un vitalizio della stessa entità per un solo giorno di nostra attività o consulenza? E che cosa pensiamo delle pensioni di oltre 150.000 € anno. Sono tutte generate da una carriera con un versamento di contributi proporzionali.
O del giudice Metta che ha accettato di farsi corrompere per la sentenza IMI, che danno “privato” ha generato in qualità di funzionario pubblico?
Queste sono le prime cose che sono affiorate oggi e che mi inducono a portare rispetto al popolo islandese che si è ribellato prima alla arroganza di queste banche, poi a quella dei politici fino ad arrivare a costituire un modo per riscrivere la costituzione.

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